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Il 1° gennaio 2021 è entrato in vigore l'accordo commerciale tra la Svizzera e il Regno Unito che ha l’obiettivo di salvaguardare le relazioni commerciali bilaterali anche dopo la Brexit. La base dell’accordo vigente tra la Svizzera e il Regno Unito nel settore primario è l’accordo agricolo tra la Svizzera e l’UE del 1999. I dialoghi sull'eventuale sviluppo delle relazioni commerciali nel settore agricolo si svolgono nel quadro del comitato misto CH-Regno Unito.

Relazioni Svizzera-Regno Unito dopo la Brexit

La strategia «Mind the Gap» del Consiglio federale puntava a trasporre diversi accordi fondamentali con l’UE nei rapporti tra Svizzera e Regno Unito. Il conseguente accordo commerciale Svizzera-Regno Unito è stato firmato l'11 febbraio 2019 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2021. Anche l'accordo agricolo del 1999 tra Svizzera e UE faceva parte di questi negoziati e costituisce il fondamento delle relazioni tra Svizzera e Regno Unito nel settore agricolo. Tuttavia, alcuni dei suoi allegati non sono applicabili poiché prevedono un’apposita regolamentazione tra il Regno Unito e l’UE, come la salute delle piante e l'accordo veterinario.

Una clausola di revisione dell'accordo commerciale prevede la possibilità di sviluppare ulteriormente le relazioni commerciali bilaterali. Alla riunione del Comitato misto per l'agricoltura tenutasi all'inizio dell'autunno 2021, uno dei temi affrontati è stato l'interesse reciproco e le possibilità di procedere in tal senso.

Effetti della Brexit sull’OMC

L’uscita del Regno Unito dall’UE comporta una procedura di deconsolidamento nel quadro dell’OMC (art. XXVIII GATT). L’UE e il Regno Unito devono discutere con gli Stati membri dell’OMC i necessari adeguamenti delle loro liste d’impegni. Non è stato ancora possibile concludere le trattative con tutti i Paesi. In ambito agricolo il deconsolidamento riguarda i contingenti d’importazione e i limiti massimi stabiliti per il sostegno interno, ripartendo gli obblighi tra Svizzera e Regno Unito. Gli Stati con interessi commerciali offensivi temono una perdita di flessibilità per gli esportatori. La Svizzera segue attentamente gli sviluppi principalmente per interessi sistemici, poiché la maggior parte dei suoi interessi offensivi sono già inclusi nell’accordo agricolo tra la Svizzera e l’UE.

Isabel Schuler, UFAG, Settore Relazioni commerciali

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